| Photo: Consorzio Langhe Vini
Le più importanti denominazioni italiane possono vantare il primato non solamente di produrre i vini più richiesti, ma anche quello di avere i terreni più costosi della penisola.
A guidare la speciale classifica dei vigneti dorati ci sono il Barolo e il Cartizze la cui valutazione oscilla tra 1,5 e 1,1 milioni di euro.
Barbaresco, Bolgheri e Alto Adige seguono con costi per ettaro pari a 500.000 euro con punte che arrivano anche a 1,5 milioni.
I terreni delle Langhe continuano a essere l’investimento più ambito da parte dei grandi gruppi di investimento che guardano con molto interesse il Barolo che raggiunge valori pari a 1,2-4 milioni di euro a ettaro mentre il Barbaresco ha una valutazione che varia dai 500mila al milione e mezzo.
Matteo Ascheri, presidente del Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, così commenta i dati: “Ci sono molti investitori stranieri interessati ad acquistare in zona, per cui in realtà̀, la domanda è alta, ma per preservare l’unicità̀ e l’equilibrio si è creata una linea che, come fosse una barriera corallina, deve evitare al massimo le speculazioni per preservare la tipicità̀ del territorio, che è data anche dalla zonazione”.
La seconda zona con maggiore prestigio e valutazione è il Veneto e più nello specifico quella di Cartizze che va da 1,1 a 1,5 milioni di euro ogni ettaro.
Questo valore viene dato non solo dall’altissima richiesta di Prosecco nel mondo, ma anche dall’esigue estensione del cru che vanta appena 108 ettari.
Diego Tommasi, direttore del Consorzio Tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco a tal proposito ha dichiarato: “Il Cartizze ha opportunità̀ di acquisto veramente minime. È infatti, una realtà̀ piuttosto diversa dal resto dell’area del Prosecco, dove invece, a seconda delle caratteristiche del vigneto, si va dai 400 agli 800mila euro. Valori che sono un poco più̀ alti di quelli registrati per un ettaro di Amarone della Valpolicella, che galleggia tra i 450 e i 650mila euro”.