Il terroir del luppolo

Zona che vai, birra che trovi.

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Uno studio realizzato dai ricercatori della Oregon State University sostiene che le caratteristiche e le qualità del luppolo dipendono dal “terroir” in cui viene coltivato.

Questo concetto fino a poco tempo fa era di esclusiva pertinenza del mondo del vino che indicava con questa parola un mix di elementi capaci di rendere una zona vitivinicola unica ed imitabile.

Microclima, sottosuolo e tecniche culturali hanno da sempre influenzato la produzione dell’uva e con essa la fortuna o meno di un territorio, basti pensare che in Toscana in Sangiovese è alla base di denominazioni prestigiose come il Brunello e di bottiglie di beva più quotidiana come il Morellino. Stessa regione, medesima varietà, ma differente terroir.

Lo studio afferma che anche l’aroma del luppolo sia influenzato da differenti fattori ambientali e climatici, modificando la sua composizione chimica in base alla geografia.

Il luppolo o Humulus lupulus (pianta da fiore delle Cannabaceae) è responsabile della sensazione di amarezza della birra e viene usato dai diversi mastri birrai per creare il profilo di aromatico di una determinata ricetta.

La ricerca ha analizzato le proprietà di differenti luppolo cresciuti in aree molto diverse fra loro: la Willamette Valley in Oregon e la Yakima Valley a Washington.

Le varietà piantate sono state Cascade e Mosaic, che una volta raccolte sono state fatte essiccare.

Terminata la prima fase sono entrati in scena dodici tester, scelti in base alla loro capacità di differenziare i vari aromi.

Questi hanno annusato tazze che contenevano luppolo macinato, descrivendo poi l’aroma tramite un apposito test. Inoltre hanno poi annusato anche campioni di birra prodotti usando i diversi tipi di luppolo.

Si è così visto che la medesima varietà di luppolo ha caratteristiche diverse a seconda del luogo dove viene coltivata, concludendo che il luppolo è influenzato dal terroir.